Anche il vino può nascondere allergeni

Ti è mai capitato che il vino abbia dato fastidi? Se sì sono dovuti a un vino specifico? (bianco, rosso, bollicine, una marca, un vitigno…)

Sappi che c’è una spiegazione: il vino, spesso, non è fatto di sola uva.

Ci sono diversi ingredienti che vengono aggiunti e in questo articolo vedremo i più problematici da un punto di vista allergologico.

 

La caseina
La caseina, proteina del latte responsabile dell’infiammazione dell’intestino, è utilizzata in ambito enologico prevalentemente nei vini bianchi ma anche nei mosti. Serve per eliminare il ferro e limitare l’ossidazione. Il vino, durante l’invecchiamento, tende diventare arancione e prende una nota marsalata. La maderizzazione, così si chiama questo processo, mette a repentaglio la produzione e la caseina risolve il problema perchè altera colore e gusto. Per cui se allergico o intollerante ai derivati del latte dovresti prestare attenzione.

Polivinilpolipirrolidone E1201 e Polivinilpirrolidone
Utilizzate nei vini bianchi, ma anche nella birra, sono due polveri sintetiche, chimiche (in termine tecnico polimero sintetico) costituite da molecole viniliche. Si definiscono coadiuvanti di produzione perché aiutano la produzione della bevanda ma non fanno parte degli ingredienti ufficiali. Correggono il colore, diminuiscono i polifenoli (antiossidanti); prevengono l’amaro e hanno una leggera azione astringente sul gusto.
Il Polivinilpirrolidone è utilizzato nei dentifrici, nei pesticidi, nelle tinte dei capelli e negli inchiostri.
Attenzione: ricordiamo che sono considerati non tossici ma, se ingeriti, possono causare nausea e disturbi gastrointestinali.

 

L’albumina
L’albumina d’uovo ammorbidisce e affina la struttura dei vini rossi permette di regolare l’astringenza e il gusto amaro dei tannini in eccesso. Essendo insapore e inodore non interferisce con le caratteristiche aromatiche del vino. Agisce separando i lipidi responsabili degli odori non desiderati dalla cantina e dall’enologo. Agisce anche sul colore, rendendo possibile ottenere una gradazione esteticamente gradevole rispetto ai parametri del produttore.

In collaborazione con

Monia Caramma

Healthy food specialist