Glutine e grano: celiachia, intolleranza o allergia?

 

Frumento (grano), orzo, segale, avena, farro, bulgur… cosa hanno in comune questi cereali? Il glutine, complesso proteico che, come molte altre proteine, può scatenare reazioni avverse nei soggetti predisposti.

La più importante è la celiachia, malattia autoimmune che, in caso di prolungata assunzione di glutine, può danneggiare gravemente l’intestino. La celiachia è l’allergia alimentare più diffusa al mondo. In Italia, si calcola che ne soffra l’1% della popolazione, anche se i casi diagnosticati si aggirano intorno a 200mila.

Curiosità:

• il numero di donne che ne soffre è più del doppio degli uomini;
• la fascia d’età più colpita è quella tra i 19 e i 40 anni;
• le regioni con la maggiore diffusione sono la Lombardia, il Lazio e la Campania.

La celiachia non è, però, l’unica malattia legata ai cereali. Sempre di più, infatti, sono le persone che soffrono di intolleranza al glutine, un’ipersensibilità che si manifesta con sintomi quali crampi allo stomaco, gonfiore addominale, mal di testa, sonnolenza.

E poi c’è l’allergia al grano. Se ne avete sentito parlare poco, è perché si tratta di un disturbo difficile da diagnosticare (alcuni sintomi sono simili a quelli della celiachia). Inoltre, in genere colpisce i bambini e tende a scomparire con l’avanzare dell’età. Eppure, in Italia sono molte le persone che ne soffrono anche da adulte. Persone che, spesso, nei ristoranti o nei supermercati si vedono proporre alimenti gluten free, inadatti, perché chi soffre di questa allergia non ha problemi con il glutine ma con diverse proteine del frumento.

L’allergia al grano è anche un po’ più subdola perché può scatenarsi non solo con l’ingestione, ma anche toccando la farina o con l’inalazione. Non a caso può manifestarsi come “asma del panettiere”, malattia diffusa tra chi lavora nell’ambito della panificazione ma non solo.

Dunque, un solo cereale, tre diverse “allergie”, da gestire con strategie differenti e con valide alternative in tavola. Per godersi senza pensieri un buon “primo piatto”, vanto della cucina italiana nel mondo!